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23 settembre 2023

Laurea: femminile singolare

Storia della prima donna al mondo ad ottenere la laurea, Elena Cornaro, uno dei personaggi precursori delle tante battaglie per il riconoscimento del diritto allo studio e della dignità della donna

19 settembre 2023

L’amore che unisce, l’amore che divide

Nella vasta opera della storia umana, l'amore è stato dipinto in un caleidoscopio di sfumature, dalla passione brevemente ardente ai legami solidi e duraturi. In effetti, dall'antica Grecia alla letteratura moderna, il concetto d’adorazione è stato esplorato in modi infiniti. Tuttavia, l’amore nella letteratura è sofferenza, struggimento, una freccia scoccata nonostante tutto, a cui non ci si può sottrarre. Com’è che questa visione si sposa perfettamente con il quotidiano che viviamo? 

29 agosto 2023

L'uomo finito di Giovanni Papini

Papini

Sembra assurdo scrivere un’autobiografia a trentadue anni. Quali eventi si possono aver vissuto a quell’età? Può capitare però di conoscere giovani uomini la cui vita è talmente intensa da far rabbrividire un ottantenne. E non è la quantità di eventi esterni che merita di essere raccontata ma il travaglio esistenziale di queste persone. È il caso del fiorentino Giovanni Papini (1881-1956), scrittore e filosofo oggi dimenticato per via della sua adesione al Fascismo

5 giugno 2023

Tina Lagostena Bassi, una femminista contro la violenza sulle donne

A volte la storia bussa alle porte e sembra chiederci di essere ascoltata, meditata, rivisitata in quanto occasione di crescita e volano per il futuro. É quello che mi sento di fare io oggi, in un tempo che ha accolto simbolicamente e politicamente, a distanza di pochi mesi, la sfida di una leadership femminile che guida sia il governo che l’opposizione. In nome di questa sfida, cui afferiscono tensioni e istanze di rinnovamento, pur nell’appartenenza a schieramenti diversi, nella consapevolezza che le grandi battaglie a favore della civiltà debbano compiersi in nome di ideali non divisivi di giustizia e libertà, mi sento di riproporre le parole di una grande giurista e femminista non allineata, Tina Lagostena Bassi, che lottò sempre a fianco alle donne per creare i presupposti di una società più giusta e più civile. 

4 aprile 2023

Il nichilismo e la logoterapia

La società occidentale non è mai stata così confusa come in questo secolo. Sembra che l’Occidente (che non è un blocco unico ma è diviso in due: mondo anglosassone e vecchia Europa) abbia perso molti dei riferimenti culturali che lo hanno sostenuto per secoli.

27 marzo 2023

L’ineguagliabile arte dell’essere donna

Sylvia Plath
Ovvero l’incredibile talento artistico di una poetessa americana, una scrittrice londinese e una pittrice messicana, in pochi paragrafi.

20 marzo 2023

Letteratura a misura di bambino

Piccolo blu e Piccolo giallo, Il mostro dei colori, Alice nel paese delle Meraviglie, Pinocchio, e si potrebbe continuare per un po’ a elencare i classici e le opere moderne che hanno fatto e fanno tuttora da sfondo alle giornate dei più piccoli e dei ragazzi e che costituiscono un bagaglio culturale di incredibile valore per la forma mentis dei primi anni di crescita.

6 marzo 2023

Intervista a Jean Paul Manganaro su Carmelo Bene


Anche nel teatro esiste un a. C. e un d. C.: per C. si intende Carmelo Bene. Quasi ventuno anni fa, all’età di sessantacinque anni, moriva il più grande uomo di teatro del Novecento italiano: molto più di Pirandello, Dario Fo e Vittorio Gassman. Ho intervistato una persona che lo apprezza e studia da una vita: Jean Paul Manganaro. Professore emerito di letteratura italiana contemporanea all’università di Lille, ha tradotto in Francia libri di Calvino, Pasolini, Gadda, Pirandello e molti altri. Oltre a questo, è stato uno dei primi ammiratori di Bene: nella nostra intervista, a volte ne parla al presente, forse in maniera inconscia, come se non fosse mai morto. Ed in effetti C. B., con la sua voce magnifica, il suo concetto di macchina attoriale, il suo lasciarsi dir l’ascolto, è vivo ancora oggi, più che mai. Come tutti i grandi classici.

5 febbraio 2023

Adolescenza: l'età difficile raccontata dalla letteratura


L’adolescenza è una delicata fase di passaggio della nostra vita in cui andiamo alla scoperta di noi stessi

27 gennaio 2023

Le radici storiche dell’Antisemitismo e tutte le menzogne sul popolo ebraico

Perché il Nazismo scelse proprio questa comunità come vittima del proprio atroce operato, e perché non si sarebbero fermati lì.

19 dicembre 2022

La bonifica del Terralbese (parte 2)

Il turista che visita Arborea non può fare a meno di notare la sua architettura urbana. Alla strada principale che attraversa il centro abitato confluiscono, da Est e Ovest, tante vie rurali identiche e simmetriche, come se fossero state tracciate da un righello. Non hanno nome, e sono numerate (dalla strada 0 alla 30): sono anche la disperazione degli autisti, che si perdono in esse di continuo (non importa che conoscano o meno la zona: a tutti è capitato almeno una volta di prendere la 22 credendo di essere nella 24).

15 dicembre 2022

La bonifica del Terralbese (parte 1)

Esistono luoghi che, nel bene e nel male, forgiano le radici e l’identità della persona. Per qualcuno può essere la spiaggia spettatrice di nottate con gli amici; per altri, una casa dove si sono vissuti momenti particolarmente belli. Per chi scrive, un paese, anzi due: Terralba e Arborea. Situate vicino a Oristano, in Sardegna, circa un secolo fa queste cittadine hanno vissuto il miracolo della bonifica. Credetemi, non è per eccesso di campanilismo o melanconia che parlo di miracolo: lo è stato davvero, per l’impatto che ha avuto sul territorio e i suoi abitanti. Perché questa bonifica, prefascista ma presto sfruttata dal regime, è il frutto del lavoro di tante persone, non solo sarde. Perché ha avuto una madre, Terralba, e una figlia: Arborea appunto. Ma riavvolgiamo il nastro… 

24 novembre 2022

Da Desdemona a Giulietta: le vittime di Shakespeare

Shakespeare

Desdemona, Ofelia, Fulvia, Cleopatra, Giulietta. Nomi che non hanno in comune il solo fatto di riferirsi a personaggi femminili delle opere di Shakespeare, ma anche di raccontare la storia della donna moderna. Tuttavia, la donna oggi è relativamente moderna se consideriamo che, proprio come le nostre eroine Shakespeariane, è spesso vittima di soprusi e mancanze di una società e un sistema che sono tutt'altro che moderni. Partendo dalla triste storia di Desdemona e ripercorrendo i tratti che la accomunano ad Ofelia, per poi giungere a Fulvia e Cleopatra e culminare nella amatissima Giulietta, ci ritroveremo ad identificarci perfettamente con le protagoniste, sentiremo le loro storie come se fossero nostre e avvertiremo le loro sofferenze per poi accorgerci che, in fondo, i tratti di queste donne delineati da Shakespeare più di mezzo millennio fa non sono poi così lontani da quelle che siamo noi oggi. 

18 novembre 2022

Le ceneri di Pasolini

Cosa ci rimane di Pier Paolo Pasolini? Qual è il suo lascito? Il più inflazionato è certamente quello riguardante la provocazione, in tutte le sue forme, dalle più estreme alle più diafane. Quello che però sfugge ormai dalla concezione odierna che abbiamo delle sue opere, è quella di portavoce del messaggio rivoluzionario proclamato a gran voce da Gramsci: la rivoluzione intellettuale.

14 novembre 2022

Il rapporto dell’uomo antico con le divinità e la conquista dell’Io

Quando si approfondiscono le civiltà antiche si fatica a comprendere la ragione di certi comportamenti o il significato di certe affermazioni contenute nei documenti o nelle iscrizioni. Ad esempio era comune il fatto che i sovrani prendessero delle decisioni tramite il “suggerimento” delle divinità o seguendo i segni divini. Per l’uomo di oggi tutto ciò è considerato come il frutto di strane convinzioni, se non persino di allucinazioni, e uno psicologo potrebbe persino definirli come dei comportamenti da schizofrenici. Ma essendo in passato quelle pratiche comuni è opportuno evitare di saltare a conclusioni semplicistiche. Approfondendo meglio queste differenze, infatti, sembra emergere la possibilità che gli uomini antichi avessero delle percezioni diverse dalle nostre, tali da consentire un rapporto con le divinità. Inoltre attraverso lo studio dei documenti antichi sembra evidente il fatto che essi non possedessero un Io vero e proprio, ma una sorta di individualità di gruppo. In questo articolo approfondiremo questo aspetto. 

20 settembre 2022

Dorothy Parker, la fustigatrice viziosa (terza parte)

 

Non mi preoccupa quello che scrivono di me, basta che non dicano la verità

Dal 1927 al 1933 recensì con regolarità su «The New Yorker» nella sua rubrica fissa denominata Constant Reader, con il suo solito tono aspro e provocatorio. Nel primo anno della sua collaborazione con la rivista, scrisse una recensione entusiastica e provocatoria su Ernest  Hemingway che venne pubblicata il 29 ottobre: 

13 settembre 2022

Dorothy Parker, la fustigatrice viziosa (seconda parte)

 

Quella maledetta ebrea
The brightest girl in new York (La più brillante ragazza di New York)
Edmund Wilson – critico di «Vanity Fair»

Nonostante la triste esperienza matrimoniale, la carriera di Dottie a «Vanity Fair» decollò senza ostacoli, amata e odiata in egual misura, incuteva molto timore nel mondo dello spettacolo; era spregiudicata, pungente, un’intellettuale loquace, eccentrica, una giornalista mondana che si rammaricava un po' per non essere ancora riuscita a scrivere un romanzo, sebbene fosse consapevole dei suoi limiti: “Sono una scrittrice a breve distanza, inutile che provi a fare le mille miglia”. Nei suoi scritti, caratterizzati da uno stile elegante e arguto, traspariva comunque una nota malinconica, dal suono talvolta più nitido e intelligibile delle altre. Era perennemente insoddisfatta e cinica, spesso autoironica; l’interprete di un’epoca detta l’età del Jazz

9 settembre 2022

Dorothy Parker, la fustigatrice viziosa (prima parte)


Scusi lei è Dorothy Parker?
Si, perché le dispiace?

Dorothy Parker, pseudonimo di Dorothy Rothschild (il ramo povero dei mitici banchieri ebrei di etnia aschenazita, privo di qualsiasi titolo nobiliare o, semplicemente, un caso di omonimia) nacque la sera del 22 agosto del 1893, alle 21,50, a Long Branch nel New Jersey al 74th Street East e crebbe nell’Upper West Side, sull’isola newyorkese di Manhattan, che unisce Central Park con il fiume Hudson, un quartiere residenziale e commerciale, situato nella parte alta dell’isola (la parte nobile) in cui un numero significativo di lavoratori risultava impiegato, all’epoca, in ambito culturale e artistico, una sorta di ipotetica sedes sapientiae metropolitana, dove si trovano il Lincoln Center e il New York Philarmonic. 

5 settembre 2022

Letteratura e premonizione: sulle tracce del naufragio del “Titan”

Sento ancora lo sciabordio lento e inesorabile delle algide acque. La notte nera e silenziosa si staglia sulla superficie lucida di un gigante di ghiaccio. È lui il vero titano. Ha reso ridicola la presunzione dell’uomo, rimasta irretita nelle strette maglie dell’orgoglio ferito. E tale orgoglio non può avere che un nome, destinato a diventare leggenda, condannato a mutarsi in un mito dal sapore drammaticamente doloroso: Titanic. È l’aprile del 1912. Primavera, una primavera calma, contenuta, testimone di una storia nota, che si ammanta, nel ricordo collettivo, di tragicità e segna la fine di un’età luminosa, presto ottenebrata dall’incedere mortifero della prima guerra mondiale. La Belle Epoque ha indotto alla speranza, ha illuso con il luccichio delle sue vetrine, le gonne corte e leggere, la sognante incredulità del cinematografo, i boulevard affollati. La Belle Epoque, nella sua smania di ottimismo, ha siglato la sua maestosa fama con il sigillo di una nave considerata inaffondabile, che reca nel suo stesso nome l’ambizione dei suoi costruttori: il Titanic. E’ qui che comincia la nostra storia. 

3 maggio 2022

Dallo stato di emergenza allo stato di eccezione ovvero l’eclissi della democrazia

 
Un giorno l'umanità giocherà col diritto, come i bambini giocano con gli oggetti fuori uso, non per restituirli al loro uso canonico, ma per liberarli definitivamente da esso.
Giorgio Agamben

L’evoluzione politica delle democrazie occidentali, e nello specifico quella italiana, evidenzia una preoccupante tendenza che fa dell’emergenza il modus operandi dei governi che si sono alternati negli ultimi trent’anni. Le decisioni più importanti soprattutto in materia economica, non hanno seguito un iter ordinario di discussione e approvazione legislativa, ma un crescente decisionismo dettato da circostanze eccezionali. L’approccio emergenziale nel risolvere i problemi più scottanti: spread, emergenza sanitaria, emergenza occupazionale, economica e persino dei rifiuti, sembrano essere diventati il nuovo paradigma. Questo abuso nel ricorrere alla scelta d’urgenza è chiaramente il sintomo di una degenerazione della forma di governo tradizionale, non più in grado di risolvere nell’ordinarietà i problemi. Tutto ciò fa temere l’avvento di un’epoca dove sia lo stato di eccezione la nuova normalità, una condizione che tuttavia mette in ombra il concetto stesso di democrazia.